"L'Italia dei Comuni: Basta Partiti, Roma Ascolti i Popoli!"La Proposta del Geografo per un Futuro Senza Partiti!"
L'Italia dei Popoli: Un Progetto per la Nazione
Viviamo all'interno di una nazione unita dalla monarchia sabauda, la quale ha genericamente portato a molte problematiche, soprattutto nel Sud Italia. Non sono qui per fare la morale sui briganti e il brigantaggio, né per parlare dei Borboni, del Granducato di Toscana, del Regno Lombardo-Veneto, dell'ex Stato Pontificio o del Sudtirolo annesso all'Italia. Sono qui per affermare che è necessario tutelare i popoli italici e i dialetti, che sono parte della nostra lingua, nei programmi scolastici che si sono avuti dalla Repubblica.
Ringraziamo l'avvento della Repubblica: con la Repubblica si parte da zero. Dopo il Fascismo, è iniziata la Repubblica, e c'è stato il boom economico, un periodo stupendo per l'Italia, possiamo dire, dalla Repubblica fino agli anni '90. Tutto ciò si è visto nei film, nella musica, con i grandi cantautori che abbiamo avuto: Vasco Rossi, Venditti, Califano, Giorgia, e tantissimi altri. Abbiamo assistito alla nascita di una grande cultura.
Tuttavia, siamo giunti al 2025 ed è indispensabile avviare un progetto, altrimenti non potremo più mandare in Parlamento a Roma persone che non rappresentano i propri territori. La ricchezza della nostra nazione sono i comuni, le gemme dei comuni. I comuni sono enti localizzati che esistono da secoli. Quindi, il comune di Pordenone, il comune di Vercelli, il comune di Campobasso, il comune di Vietri sul Mare – io sono un geografo, quindi lo so – o il comune di Giano o il comune di Bagheria, il comune di Trecase, il comune di Lecce, di Andria, di Catanzaro o di Scalea, rappresentano la propria popolazione.
La Rappresentanza Territoriale e il Ruolo dei Comuni
Abbiamo tantissimi sindaci, e l'onestà di un consigliere comunale è superiore a quella di un deputato, per come è messa l'Italia. Questo perché il deputato viene eletto in liste dove la preferenza non è diretta; si fanno le liste, i partiti nazionali non raccolgono le firme, ed è ormai un ventennio – altro che nuova Repubblica o Terza Repubblica – sono ormai trent'anni che sono sempre gli stessi partiti.
Io mi fido e rispetto i consiglieri comunali, perché anche in un comune di cinquecento abitanti è durissimo diventare consigliere comunale ed è durissimo diventare sindaco. Quindi, io rispetto i primi. Ho conosciuto consiglieri che si danno davvero da fare sul territorio e non guadagnano niente, o guadagnano un gettone di presenza. Ho visto sindaci che sono portavoce delle loro istanze. Quindi, io credo nei sindaci e ho rispetto per gli assessori e i consiglieri comunali.
Quelli che io vedo che non rappresentano le istanze del territorio sono i deputati, tranne nella Provincia Autonoma di Bolzano, dove la SVP (Südtiroler Volkspartei) collabora. Ho vissuto a Bolzano: vanno a Roma per rappresentare il proprio territorio, fanno gli interessi della Provincia Autonoma di Bolzano.
Dialetti, Storia Locale e Nuova Classe Dirigente
Attenzione: non voglio parlare di un'Italia confederata, non voglio parlare di allarmismi o di divisione tra Nord, Centro e Sud, come ha fatto la Lega Nord di Salvini. Non voglio parlare di cambiare la nostra forma di governo. Ma attenzione, proprio perché nei programmi scolastici la storia dei propri territori e la lingua dei propri dialetti non viene studiata, bisognerebbe, prima di tutto, che dalle scuole elementari alle scuole medie e superiori, ogni scuola provveda a far conoscere la storia del proprio comune, della propria provincia, della propria regione. E si dovrebbe inserire un'ora o due ore settimanali di dialettologia, un esame che si fa all'università, come la dialettologia di Ascoli o la dialettologia di Reggio Emilia.
Perché i dialetti si stanno perdendo. Le lingue e i dialetti sono ancora forti in Sardegna e in Campania, ma in Puglia stanno diminuendo e persino in Sicilia. Non dimentichiamo la Scuola Siciliana Poetica e tante altre cose. Si stanno perdendo nel Lombardo-Veneto e in tante altre località. Dobbiamo salvaguardare il patrimonio culturale della Toscana e di tutte le regioni d'Italia.
Cosa bisogna fare? Bisogna cercare di fare liste e mandare a Roma persone che identificano il territorio. Basta con destra, basta con sinistra, basta con il centro, basta con Democrazia Cristiana, basta con Lega Nord o Lega Sud. Bisogna portare a Roma persone che identificano il territorio, non i cosiddetti "politici", ma esperti. Chiunque, anche un macellaio esperto della propria macelleria o del commercio, può andarci. Anche un sociologo esperto, un avvocato, un medico. L'importante è che ci vadano persone che però non rinunciano alla propria professione, che vadano a Roma per salvaguardare il proprio territorio. Basta con tutti questi guadagni che hanno questi parlamentari.
Riforma Elettorale e Senso Civico
E sicuramente, bisogna rivedere un po' le elezioni di questo paese. Come sappiamo, in tutti i 208 stati del mondo, abbiamo sei forme di governo, divise in monarchie o repubbliche: abbiamo le monarchie di tipo parlamentare, monarchie costituzionali, monarchie assolute; e abbiamo le repubbliche presidenziali, semi-presidenziali e parlamentari. Attenzione, l'Italia non può diventare una monarchia, altrimenti torneremmo indietro.
Bisogna salvaguardare il concetto di Repubblica, ma agli italiani non entra in testa il concetto di una repubblica semi-presidenziale o presidenziale, dove le elezioni avvengono in maniera diretta. In Italia non va bene il sistema della monarchia costituzionale.
Quindi, in Italia, l'unica salvaguardia per far restare tutte le carte in regola e non drammatizzare, come nell'ultimo referendum dove si è vista la poca partecipazione del popolo, è portare le persone, le nuove generazioni, a non credere più nella destra, nella sinistra, nel fascismo, nel comunismo. Dobbiamo salvaguardare la millenaria storia dei nostri territori. Dobbiamo fare politica per la nostra nazione, per la nostra Italia, per il nostro modo d'essere.
Un vero cittadino di Bari, un vero cittadino di Trieste che ama Trieste e il Friuli, un vero cittadino di Pescara che ama l'Abruzzo, un vero cittadino di Enna o Caltanissetta che ama la Sicilia, un vero cittadino di Genova o di Imperia che ama la Liguria, deve portare a Roma la sua regione. E soprattutto, non può cambiare casacca, non può cambiare partito. Perché in quel modo, prima della candidatura, deve firmare un patto con gli elettori: se si dimette dal partito con il quale è stato eletto, deve anche ritirarsi.
By Il Professor Adriano La Femina, da geografo e Presidente dell'Istituto Geografico di Napoli,Questa è la base per la buona politica in Italia e un principio universale per tutti i 208 stati e nazioni del mondo, quelli anche non riconosciuti ancora sovrani che sono de facto e non de jure.
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